VERTICAL LIGHTS ON LOST BODIES
ITA
Vertical lights on lost bodies è un brano che si presenta come una serie di immagini che si costituiscono in forme instabili, che si cristallizzano e si concatenano l’una nell’altra.
Esse sono corpi-memorie di qualcosa di già vissuto - forse già udito - che, pur nelle singole individualità, si confondono in una omogeneità plastica, che agisce come un filtro della memoria. Gli elementi si concretizzano in un flusso sonoro fatto di lunghi respiri. Nulla però è davvero svelato: le immagini sono aggredite da un processo di de-composizione e trasmutazione che, pur conservandone i tratti, le defamiliarizza, le sfalda, talvolta le ricostituisce e le seleziona senza alcuna finalità se non quella di assicurarne la persistenza.
La linea del brano scrive quindi una forma senza narrazione: si avvolge su se stessa in una sorta di labirinto, un sistema di corrispondenze dove gli eventi si relazionano e si diversificano costantemente nella loro stratificazione.
ENG
Vertical lights on lost bodies is a piece that presents itself as a series of images constituting themselves in unstable forms, crystallizing and intertwining with one another.
They are body-memories of something already experienced - perhaps already heard - which, although in their individuality, merge into a plastic homogeneity, which acts as a filter of memory. The elements materialize in a flow of sound made up of long breaths. Nothing, however, is really unveiled: the images are attacked by a process of decomposition and transmutation that, while preserving their features, defamiliarizes them, breaks them up, sometimes reconstitutes and selects them without any purpose other than to ensure their persistence.
The line of the piece thus writes a form without a narrative: it wraps around itself in a sort of labyrinth, a system of correspondences where events constantly relate and diversify in their stratification.